In un contesto globalizzato, anche l’erogazione di servizi finanziari assume sempre più spesso una dimensione internazionale. Per far fronte a questo processo, la Commissione Europea ha varato già nel 1999 un piano di azione per l’integrazione del mercato a livello comunitario: quel Financial services action plan contenente le linee guida in materia, attuate nel corso degli ultimi anni dalle autorità dell’Ue. Il programma prevedeva una serie di tappe ben precise, da portare a termine entro il 2005: dapprima l’integrazione dei servizi finanziari all’ingrosso, quindi l’apertura del mercato per quelli al dettaglio, e infine il conseguimento di una migliore sinergia tra le regole e gli strumenti di vigilanza nazionali e quelli Europee. Per rafforzare ulteriormente questo processo di internazionalizzazione dei servizi finanziari in Europa, l’Ue ha quindi emesso un “libro bianco” relativo al quinquennio 2005-2010. Il documento ha funzioni residuali, con indicazioni volte al consolidamento dei progressi già conseguiti, al completamento delle misure in fase di attuazione, alla convergenza della sorveglianza internazionale e alla rimozione delle restanti barriere all’integrazione. Un passo in avanti fondamentale è stato compiuto grazie alla Direttiva 2004/39/EC sul mercato degli strumenti e dei servizi finanziari (Markets in financial instruments and investments services, meglio nota come Direttiva Mifid). Trasparenza delle operazioni, tutela degli investitori e degli operatori, unificazione di procedure e normative: queste le disposizioni della Mifid, che ha avuto un importante impatto anche in Italia sul mondo dei promotori finanziari, della consulenza e della previdenza complementare. Ma l’integrazione dei servizi finanziari in Europa ha ricevuto anche stimoli dal basso: è il caso della costituzione della Confederazione degli investitori individuali europei (
Better Finance), la prima associazione di azionisti, titolari di polizze, risparmiatori bancari, aderenti a fondi azionisti e clienti di società finanziarie che si propone l’obiettivo esplicito di rappresentare e difendere gli interessi dei propri membri direttamente a livello europeo.